piazzetta della musica Rotoli - Del Vecchio
News - 06/04/2019

Piazzetta della Musica Bruno Rotoli e Luigi Del Vecchio

Nasce la Piazzetta della Musica Bruno Rotoli e Luigi Del Vecchio: lo spazio audiovisivo del CEINGE è stato intitolato alla memoria delle persone che hanno ispirato e promosso l’idea di “fare” musica in un centro di ricerca scientifica.

Il CEINGE infatti è luogo di sperimentazioni anche artistiche. Nel 2010 ha aperto alla musica, inaugurando uno spazio audiovisivo, dotato di un piccolo palco e di un pianoforte, che ospitò una rassegna di “concerti-ricerca” organizzati dall’indimenticabile professor Luigi Del Vecchio e con la direzione artistica del sassofonista Marco Zurzolo. Noti jazzisti impegnati nella ricerca di nuove sonorità e di nuovi stili, secondo il modello delle jam session, si sono alternati in sei concerti, con cadenza bimestrale. La rassegna era il risultato di un progetto avviato dal compianto professor Bruno Rotoli, grande ematologo e profondo appassionato di jazz, oltre che brillante sassofonista e membro dell’Orchestra Jazz dell’Università Federico II. In suo onore e in suo ricordo il musicista napoletano Marco Zurzolo, volle fondare un gruppo, il CEINGE Rotoli Research Ensemble.

L’iniziativa di ospitare all’interno di un centro di ricerca scientifica uno spazio di ascolto e di sperimentazione musicale si basa sull’idea che musica e scienza si siano incontrate, intrecciate e coniugate nel tempo e in forme diverse. Sin da Pitagora, sostenitore convinto del potere curativo della musica, cui si attribuisce il primo tentativo di creare una scala musicale. “Il segreto dell’armonia sta nel magico potere dei numeri”, affermava il matematico e filosofo dell’antica Grecia.

Non fu casuale la scelta del genere per la prima rassegna ospitata dal CEINGE: il Jazz, che nasce come rivoluzione musicale e, ancora oggi, a distanza di un secolo, proprio come la scienza, si alimenta di invenzioni e cambiamenti nel suo incessante cammino di sperimentazione.

«Musica e Ricerca scientifica hanno tanto in comune – spiegava il professor Luigi Del Vecchio, organizzatore della rassegna –. Entrambe vivono di rigore, di intelligenza creativa, di calcolo numerico, di fantasia e anche di serendipity. Alimentano l’esistenza di chi si dedica loro con passione e continuità. Non hanno età, nascono con l’Uomo e vanno oltre l’Uomo stesso».

 

Il Prof. Luigi Del Vecchio - Biografia

Studioso, scienziato, medico e docente. Una persona per bene, amata e rispettata, incantava gli studenti con le sue lezioni, era considerato un punto di riferimento dai colleghi. Luigi Del Vecchio, nato nel 1955, laureato in Medicina e Chirurgia alla Federico II nel 1979, specializzato in Allergologia e Immunologia Clinica e successivamente in Ematologia, si è formato nel laboratorio di Immunologia del Prof. Zappacosta della Facoltà di Medicina, per poi iniziare la sua attività lavorativa come Medico Immunoematologo presso il Servizio di Immunoematologia dell’Ospedale Cardarelli a partire dal 1982. Era stato poi chiamato nel 2005 dall’allora Dipartimento di Biochimica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II come Professore Associato di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica per poi diventare Professore Ordinario della stessa disciplina nel nuovo Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche.

Al CEINGE-Biotecnologie avanzate era un Principal Investigator ed era responsabile del Laboratorio di Citometria. Era un ricercatore conosciuto in Italia e all’Estero per i suoi studi di citofluorimetria nei tumori del sangue e nella emoglobinuria parossistica notturna.

“Luigi è stato un ricercatore estremamente creativo e un ematologo di valore – scrisse di lui il prof. Stefano Pepe, primario di Oncologia a Salerno - . Con Bruno Rotoli ha definito la patofisiologia dell'emoglobinuria parassostica notturna utilizzando semplici tecniche di citometria di cui è stato un grande esperto, contribuendo alla caratterizzazione citometrica di numerose emopatie. È stato un collega di rara disponibilità e un grande didatta, animatore del Gruppo Italiano di Citometria di cui abbiamo fatto parte assieme. Ha affrontato una malattia inesorabile con estrema dignità, e con una forza pari solo all'accanimento della sorte nei suoi confronti. Ci mancheranno le sue idee, la sua chiarezza espositiva e il suo entusiasmo. Lasci un gran vuoto”.

Luigi Del Vecchio è scomparso prematuramente ad agosto del 2018.

 

Il Prof. Bruno Rotoli - Biografia curata da Luigi Del Vecchio

Il 19 maggio 2009 il Professor Bruno Rotoli ci ha lasciati, dopo una dura battaglia contro una dura malattia. Era nato a Napoli il 7 novembre del 1937. Laureato a pienissimi voti nel 1962, intraprese una brillantissima carriera di studi, specializzandosi in Ematologia, Cardiologia e Medicina Interna presso le Università di Pavia e Torino. Gli anni '70 ed '80 furono densi di impegni internazionali: nel 1976 fu Ricercatore Associato presso la Washington University di St.Louis, nel 1982 Senior Lecturer e Consultant in Hematology presso la Royal Postgraduate Medical School di Londra e nel 1984 Visiting Professor presso l'Università di Londra.

Dal 1984 fu Primario della Divisione di Ematologia Clinica dell'Università Federico II di Napoli, quella che resterà per sempre la "sua" Divisione di Ematologia Clinica. Nel 1995 e nel 1998, profondamente in prima linea sul fronte delle scoperte in campo ematologico, fu Visiting Investigator presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Instancabile e formidabile didatta, dopo un'esistenza trascorsa fra gli studenti, nel 2006 fu Visiting Professor presso l'Università di Gulu in Uganda.

Con i suoi 300 lavori di rilievo internazionale lascia un'impronta indelebile nella cultura ematologica mondiale: i suoi studi sull'emoglobinuria parossistica notturna, la maggior parte condotti in collaborazione con il Professore Lucio Luzzatto, suo amico di una vita, lo hanno reso punto di riferimento mondiale nel campo delle insufficienze midollari.

È stato un grandissimo Clinico, costantemente vicino ai pazienti con la sua sicurezza, la sua competenza, il suo sorriso. Ha amato la vita come pochissime volte accade, amando la sua famiglia, il suo lavoro, i suoi collaboratori, i suoi pazienti. Tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare al suo fianco lo ricordiamo così, una valanga di entusiasmo, di passione e di idee da trasfonderci senza interruzione.

È nota la sua passione per il jazz e per il sassofono. Decine di volte lo abbiamo ammirato sul palco intonare melodie jazz, nell'intento di raccogliere fondi per la ricerca ematologica e per una migliore qualità della vita degli ammalati.  

Sarà impossibile sostituire un uomo ed un ematologo grande come Bruno Rotoli. L'unica cosa che potremo e dovremo fare, noi che lo abbiamo amato ed abbiamo avuto la gioia di lavorare al suo fianco, sarà continuare a realizzare le sue idee ed a difendere, con tutte le forze, quello che lui ha costruito in una vita intera.

Alessandra Buono