ft credits@ceinge
News - 02/11/2023

Glioblastoma, scoperto il ruolo di un enzima ad attività epigenetica

I risultati della ricerca del gruppo Chiariotti aprono la strada allo studio di nuove terapie combinate

Il glioblastoma è il più aggressivo tra i tumori cerebrali primitivi. Nonostante i progressi scientifici degli ultimi anni nella caratterizzazione e classificazione dei glioblastomi, le “armi” terapeutiche a disposizione dei medici sono ancora poche e spesso inefficaci.

Grazie ad una ricerca del gruppo guidato da Lorenzo Chiariotti, professore ordinario di Patologia Generale dell’Università di Napoli “Federico II”, e responsabile del laboratorio CEINGE di diagnosi genetica ed epigenetica dei tumori cerebrali dell’adulto, sarà possibile in futuro individuare nuovi e mirati bersagli terapeutici contro il glioblastoma.

Il professor Chiariotti e la dottoressa Rosa Della Monica, insieme alla dottoressa Roberta Visconti, ricercatrice dell’Istituto per l’Endocrinologia e l’Oncologia Sperimentale “G. Salvatore” del CNR, hanno dimostrato che in più della metà dei glioblastomi analizzati è maggiormente espresso, rispetto al tessuto normale cerebrale, un enzima ad attività epigenetica, la lisina metiltransferasi SETD8.

I ricercatori hanno trattato cellule di glioblastoma con UNC0379, un inibitore specifico di SETD8, e notato che si riduceva la proliferazione delle cellule maligne. Hanno, quindi, dimostrato che la combinazione dell’inibitore di SETD8 con un altro farmaco, l’Adavosertib, induceva la morte delle cellule di glioblastoma. Gli esperimenti sono stati condotti anche sui modelli murini, nei quali cellule di glioblastoma erano state impiantate nel fianco degli animali e il risultato è stato confermato: l’associazione UNC0379+Adavosertib blocca la crescita di cellule di glioblastoma anche in modelli animali.

Lo studio, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e pubblicato nella rivista Cell Death and Disease *, ha beneficiato del contributo di numerosi collaboratori, co-autori della pubblicazione, e del supporto delle facility di Citometria, Microscospia e Animal Facility del CEINGE.

E non è tutto. Le caratteristiche chimico-fisiche di UNC0379 fanno pensare che il farmaco sia in grado di attraversare la barriera emato-encefalica. Sono attualmente in corso nei laboratori CEINGE studi tesi a dimostrare la permeabilità di UNC0379 attraverso la barriera in modelli murini. La prova formale in vivo della permeabilità del farmaco è, infatti, condizione necessaria per poter, eventualmente, dare il via a studi clinici sull’uomo.

 

Lo studio è stato, in parte, supportato da #NEXTGENERATIONEU (NGEU) e finanziato a Lorenzo Chiariotti dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), Piano Nazionale di Ricovero e Resilienza (PNRR), progetto MNESYS (PE0000006) A multiscale integrated approach to the study of the nervous system in health and disease (DN. 1553 11.10.2022).  È stato, inoltre, in parte finanziato a Lorenzo Chiariotti e Roberta Visconti dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), PRIN 2022 PNRR, project P20225P45M.

 

a.b.
*Della Monica R, Buonaiuto M, Cuomo M, Pagano C, Trio F, Costabile D, de Riso G, Cicala FS, Raia M, Franca RA, Del Basso De Caro M, Sorrentino D, Navarra G, Coppola L, Tripodi L, Pastore L, Hench J, Frank S, Schonauer C, Catapano G, Bifulco M, Chiariotti L, Visconti R. Targeted inhibition of the methyltransferase SETD8 synergizes with the Wee1 inhibitor adavosertib in restraining glioblastoma growth. Cell Death Dis. 14: 638, 2023